Bilancio Squadre 2024: Intermarché – Wanty

Grazie soprattutto ad un uomo, la Intermarché – Wanty si è confermata capace di ottenere risultati importanti. Il team belga ha infatti avuto in Biniam Girmay uno splendido finalizzatore, capace soprattutto al Tour de France di issarsi nuovamente ai vertici del ciclismo mondiale, portando a fine stagione una importante dote di punti che permette alla formazione vallona di guardare con fiducia alla nuova stagione. Malgrado il budget ridotto e l’assenza di grandissimi nomi, la squadra continua dunque a trovare una sua dimensione, grazie soprattutto al comparto delle ruote veloci, mentre quest’anno il piatto langue un poco per quanto riguarda le altre specialità.

TOP

La stagione 2024 della formazione belga ha un solo grande dominatore che risponde al nome di Biniam Girmay. Partito subito alla grande con il successo alla Surf Coast Classic di gennaio dopo essersi spesso piazzato al Tour Down Under, l’eritreo ha attraversato una primavera non facilissima, piazzandosi sempre lontano dai migliori nelle corse più importanti (se si esclude un settimo posto alla Gent – Wevelgem, in ogni caso troppo poco per un corridore come lui) e abbandonando il Giro d’Italia dopo sole 4 tappe dopo essere caduto per ben due volte nella tappa di Andora. Al rientro alle corse, però, il 24enne di Asmara cambia totalmente volto, conquistando prima la vittoria al Circuit Franco-Belge e poi numerosi piazzamenti nelle corse di avvicinamento al Tour de France. Ed è proprio la Grande Boucle a rappresentare il momento di gloria di Girmay che riesce a conquistare ben tre successi di tappa (a Torino, Colombey-les-Deux-Eglises e Villeneuve-sur-Lot), tantissimi piazzamenti e soprattutto, dopo una terza settimana passata a lottare contro lo spauracchio del tempo massimo, una storica Maglia Verde. Dopo un agosto quasi totalmente di riposo anche il finale di stagione riserva qualche soddisfazione, con la conquista di tanti importanti piazzamenti nelle classiche di fine stagione.

Da considerare sicuramente tra le più piacevoli sorprese della stagione è anche l’estone Madis Mihkels. Partito ad inizio anno con un ruolo di supporto a Girmay, il 21enne è riuscito a ritagliarsi lo spazio per togliersi qualche soddisfazione personale, raccogliendo diversi piazzamenti di rilievo (10° alla Parigi – Roubaix, per esempio, o anche tre top-10 al Giro d’Italia oltre al bronzo conquistato ai campionati europei di Limburg) che lasciano ben sperare per il futuro, che sarà, almeno per i prossimi due anni, con i colori della EF Education – EasyPost.

Si è confermato una garanzia, dopo un 2023 ricco di successi, anche Gerben Thijssen. Il belga, pur non riuscendo a ripetere le sei vittorie dello scorso anno, è riuscito anche nel 2024 a raccogliere numerosi piazzamenti (oltre alle vittorie al Trofeo Palma e alla Volta ao Algarve di inizio anno) che si sono tramutati in punti d’oro per quella che è una delle squadre con il budget più basso di tutto il World Tour. Proprio per questo motivo meritano una menzione anche corridori come Laurenz Rex (vincitore della Le Samyn), Mike Teunissen, Lorenzo Rota e Georg Zimmermann che, pur senza particolari acuti, sono riusciti a collezionare diversi piazzamenti e qualche punto.

Lo stesso di può dire anche per Vito Braet, che nella sua prima stagione nel WorldTour è stato in grado di inserirsi più volte nei primi dieci degli ordini d’arrivo, cogliendo, tra i risultati più interessanti, un terzo posto nella tappa finale della Volta Valenciana, il secondo posto alla Figueira Champions Classic, il nono alla Freccia del Brabante e, soprattutto, il terzo nella frazione 17 della Vuelta a España. Positiva anche l’annata di Rune Herregodts, autore di due vittorie (tappa e classifica finale dello ZLM Tour) e piuttosto costante nel corso della stagione, nelle quali ha messo in mostra qualità da corridore potente e resistente che hanno convinto l’UAE Team Emirates a scommettere su di lui il prossimo anno per rinforzare la squadra per le classiche del Nord.

Menzione speciale anche per Taco Van Der Hoorn. Dopo un lunghissimo calvario a seguito della commozione cerebrale riportata al Giro delle Fiandre 2023, l’olandese è riuscito finalmente a ritornare in corsa a metà agosto e, nei pochi giorni di corsa effettuati, a conquistare anche il suo primo successo dopo oltre due anni (l’ultima gioia risaliva a giugno 2022, quando vinse la Brussels Cycling Classic) imponendosi alla Elfstedenrace. Nonostante non siano riusciti a lasciare il segno, sono da menzionare anche i giovani neopro’ Francesco Busatto e Roel Van Sintmaartensdijk, con soprattutto l’azzurro che sembra aver assorbito bene l’impatto con la categoria visti i buoni piazzamenti ottenuti, anche in corse di livello.

+++ Biniam Girmay
++ Madis Mihkels
+ Gerben Thijssen

FLOP

Stagione complicata per l’esperto Rein Taaramae. Il 37enne estone, arrivato ormai alla fase calante della sua carriera, si è dimostrato ormai non più a livello di una formazione WorldTour, collezionando in stagione più ritiri che piazzamenti in Top-20. Il successo ai campionati nazionali a cronometro non può che essere una magra consolazione per un corridore che in passato era abituato a vincere sui palcoscenici più importanti. Per lui ora si apriranno le porte del Kinan Racing Team, formazione Continental giapponese, dove potrà continuare la sua carriera.

Privo di soddisfazioni anche il 2024 di Dion Smith. L’aggettivo migliore per descrivere l’annata del neozelandese è, infatti, anonima, con tantissimi piazzamenti lontani dalle posizioni che contano e un solo terzo posto di tappa al Giro di Romandia come risultato nei 10. Da un corridore con la sua velocità e resistenza era lecito aspettarsi di più. Stesso discorso anche per Arne Marit e Lilian Calmejane: partiti alla vigilia come due dei nomi più importanti per la Intermarché, sia il belga che il francese non sono quasi mai riusciti a farsi vedere nelle posizioni che contano, accumulando anche pochi punti per la sempre più importante classifica UCI.

Dopo un 2023 di buon livello, ci si attendevano delle conferme da parte di Hugo Page, che a parte un paio di buoni piazzamenti (terzo nella prima tappa del Giro del Delfinato, decimo alla Bretagne Classic) non è mai riuscito ad andare vicino alla vittoria, trovando nel complesso anche una minor continuità di risultati rispetto allo scorso anno. Più di un’attenuante, invece, nell’annata di Kobe Goossens, che ha potuto fare il proprio esordio stagionale solo a fine aprile a causa di un infortunio al ginocchio rimediato alla Vuelta a España 2023. I mesi passati lontano dalle gare si sono evidentemente fatti sentire sul belga, che a parte un sesto posto al GP di Francoforte, poco dopo il rientro alle corse, non è più riuscito essere protagonista, vivendo un Tour de France e una (mezza) Vuelta senza sussulti.

Nella rassegna delle delusioni spicca però soprattutto Louis Meintjes. Anche quest’anno, infatti, l’esperto scalatore sudafricano non è riuscito a centrare l’appuntamento con i due grandi appuntamenti stagionali. Se il successo conquistato al Giro dei Paesi Baschi poteva far ben sperare (ma va ricordato che è arrivato al termine di una tappa di fatto neutralizzata), al Tour e alla Vuelta il nativo di Pretoria è nuovamente scivolato nelle retrovie, rimbalzando anche nelle poche giornate in cui ha provato a fare la differenza andando in fuga. Al termine della stagione le classifiche recitano 20° al Tour de France e 28° alla Vuelta a España, piazzamenti che rimangono sotto l’onda di quelli ottenuti negli anni passati.

Non è riuscito a cambiare marcia Kevin Colleoni, che dopo tre anni alla Jayco-AlUla è approdato nella formazione belga con la speranza di rilanciarsi ma ha raccolto poco, sebbene la partecipazione al suo primo Grande Giro, il Giro d’Italia sia un passo importante per la sua carriera. Tanto lavoro oscuro, ma (anche per questo) pochi risultati, per i vari Adrien Petit, Boy Van Poppel, Baptiste Planckaert, Tom Paquot, Simone Petilli e Gijs Van Hoecke (che ha però sfiorato la vittoria nella prima tappa del Tour of Guangxi), mentre hanno soprattutto fatto preziose esperienze i giovani Alexy Faure Prost e Dries De Pooter.

– Hugo Page
— Dion Smith
— Louis Meintjes

Classifica UCI

In vista dell’ultimo anno del triennio che assegna le nuove licenze WorldTour, la formazione vallona ha chiuso al 15° posto questa stagione, scivolando al 16° complessivo. Il margine sulla zona retrocessione è comunque ancora abbastanza ampio, grazie soprattutto a un Girmay che si è portato a casa più di un terzo dei punti raccolti dal team in questa stagione.

CORRIDORE
NAZIONE
ETA’ PUNTI

Miglior Momento

Il Tour de France di Biniam Girmay è stato sicuramente l’apice della stagione della formazione belga. Il primo successo ha fatto la storia ed è chiaramente il culmine e forse il momento più emozionante, ma ovviamente anche le altre due vittorie hanno aggiunto ogni volta un peso specifico importante, così come sicuramente il momento in cui l’eritreo è salito sul podio finale degli Champs-Elysées.

Bilancio Intermarché - Wanty 2024

Volate - 7.6
Classiche - 6.5
Grandi Giri - 6.1

6.7

La formazione belga riesce a ritagliarsi una volta di più il suo spazio, facendo leva soprattutto sul talento di Biniam Girmay e una serie di corridori molto competitivi sulle strade delle corse di un giorno. I successi stagionali sono 13 (di cui uno "neutralizzato), mentre il regime di piazzamenti è stato buono, soprattutto nelle classiche di medio-alto livello. La dimensione ormai è questa, la sfida sarà riuscirà a mantenerla nel prossimo futuro.

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